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STEM, differenze di genere e giochi dell’infanzia. Quale connessione?

Stem

Non esistono differenze di genere se nell’infanzia si sono utilizzati gli stessi tipi di giocattoli. Lo ha stabilito una ricerca pubblicata su Geosphere e condotta dall’Università del Colorado a Boulder e dal Carleton College nel Minnesota.

La ricerca è stata condotta su di un gruppo di studenti di geologia. Sono stati raffrontati i risultati ottenuti dai test con le informazioni acquisite sulla vita di ciascun studente. I dati hanno mostrato come i giochi adoperati da bambini hanno fatto la differenza, poiché i punteggi erano più alti tra coloro che avevano utilizzato i cd giochi STEM.

STEM è l’acronimo di science, technology, engineering e mathematics.

L’impatto dei giocattoli sul gioco

Bambine e bambini giocano diverse ore al giorno, tempo nel quale affinano e perfezionano diverse abilità. Ecco perché offrire loro diverse tipologie di gioco, li aiuta di sviluppare un numero maggiore di competenze.

Jeffrey Trawick-Smith, professore alla Eastern Connecticut State University (Willimantic, Connecticut), ha condotto un’analisi sull’impatto che i giochi pensati per un “determinato genere” hanno sull’attività ludica.

L’interesse di questa ricerca sta nel tentativo di codificare l’impiego dei giocattoli in tre differenti aree di sviluppo cognitivo-emotivo:

  1. thinking/learning/problem solving
  2. social interaction
  3. creativity

I giocattoli che ricevono il punteggio più alto sono quelli che promuovono sia nei ragazzi che nelle ragazze competenze nelle tre aree su menzionate.

Per Trawick-Smith  è stato interessante notare come:

Giocattoli considerati tradizionalmente come “maschili”- costruzioni e automobili, ad esempio – sono quelli che hanno determinato la qualità di gioco più alta tra le ragazzine.

I giochi tipizzati per genere

Un’altra ricerca coordinata, invece, da Judith Elaine Blakemore, Professore di Psicologia presso la Indiana University−Purdue University (Fort Wayne, Indiana), ha analizzato i cosiddetti “gender-typed toys“.

Sono stati identificati oltre 100 giocattoli e classificati a seconda di quanto ciascun giocattolo fosse associato con maschietti, femminucce o nessun genere in particolare.

I giochi per bambine, dunque, sono stati associati con la “fisicità”, la cura materna, le competenze domestiche, mentre i giocattoli tipicamente associati con i maschi sono stati valutati come violenti, competitivi, “eccitanti” e perfino pericolosi.

I giocattoli educativi e considerati, invece, più adeguati a promuovere competenze motorie, cognitive, artistiche nei bambini, sono rientrati nella categoria dei giocattoli neutri o moderatamente maschili.

Le conclusioni della ricerca hanno messo in evidenza come giocattoli fortemente tipizzati per genere risultano meno favorevoli ad uno sviluppo cognitivo e sociale del bambino rispetto a giocattoli neutri o moderatamente tipizzati.

Difatti, i giocattoli fortemente “tipizzati” tendono ad incoraggiare e rafforzare attributi “negativi”. Per esempio, per le ragazze si tratta del primato della bellezza e dell’apparenza, un messaggio di subordinazione e di rinuncia all’indipendenza affettiva ed economica. Per i ragazzi, l’enfasi sulla violenza e l’aggressività rafforza, invece, un maschilismo regressivo.

Mariapia Basile è fondatrice di Firmino, un progetto che nasce con l'intento di promuovere l'educazione alla lettura, l'inclusione, l'accessibilità e di diffondere la pratica della lettura condivisa ad alta voce. Avvocato e insegnante di sostegno nella scuola superiore di secondo grado, esperta di letteratura giovanile, realizza incontri e corsi rivolti a genitori, educatori, insegnanti.