Mi chiamo Mariapia Basile, sono pugliese e sono un’insegnante di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado.
Il mio percorso nel mondo della letteratura giovanile inizia nel 2013 con le mie figlie e con il bisogno fisiologico di condividere con loro storie e letture. Ho iniziato così a legger loro ad alta voce tutti i giorni, riuscendo a percepire, giorno dopo giorno, i benefici che questa pratica di cura consegnava non solo alla nostra relazione, ma anche alla loro crescita.
Successivamente ho deciso di approfondire i miei studi sulla letteratura per l’infanzia e l’adolescenza e così ho conseguito nel 2021 il Corso di perfezionamento presso l’Università di Padova dal titolo Lettura e letteratura per l’infanzia e l’adolescenza (0-18 anni). Progetti ed esperienze per insegnanti, educatori e animatori e nel 2024 il Master in lettura ad alta voce a scuola, nei contesti educativi, di sviluppo, riabilitativi, assistenziali e organizzativi presso l’Università di Perugia. Ho così iniziato ad ampliare il mio orizzonte verso ambiti diversi, quali l’adolescenza e il mondo della disabilità e dell’inclusione che oggi costituiscono il mio ambito professionale.
Perché Firmino?
Era il 2008 quando tra gli scaffali di una libreria notai, per caso, il libro esordio di Sam Savage: Firmino. Firmino è un topo nato tra le strovine di Finnegans Wake di Joyce, in una libreria di Boston negli anni Sessanta. È il tredicesimo cucciolo della nidiata, il più fragile e malaticcio. La mamma ha solo 12 mammelle e Firmino rimane l’unico escluso dal nutrimento. Scoraggiato, si accorge che deve inventarsi qualcosa per sopravvivere e comincia ad assaggiare i libri che ha intorno. Scopre che i libri più belli sono i più buoni. E diventa un vorace lettore, cominciando a identificarsi con i grandi eroi della letteratura di ogni tempo.
Un vero e proprio romanzo di formazione che vede il povero Firmino intento nell’impresa di conoscere il mondo. Ma un topo nato e cresciuto tra i grandi maestri della letteratura mondiale ha un solo strumento per interpretare la realtà: la fantasia. Firmino osserva e sogna, cercando fuori dagli scaffali tutta la fascinazione che lo ha nutrito durante l’infanzia.
Ed è proprio da qui che parte il mio viaggio. Dalla importanza che rivestono la lettura e la letteratura quali strumenti essenziali per scoprire e conoscere il mondo.
“TUTTI GLI USI DELLA PAROLA A TUTTI”, MI SEMBRA UN BUON MOTTO, DAL BEL SUONO DEMOCRATICO. NON PERCHÉ TUTTI SIANO ARTISTI, MA PERCHÉ NESSUNO SIA SCHIAVO.
GRAMMATICA DELLA FANTASIA, G. RODARI