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Il tunnel, metafora del passaggio.

Il tunnel

Ci sono picturebook che offrono al lettore diversi piani di lettura che agiscono non solo sul piano del razionale quanto, più profondamente, a livello incoscio. Sono albi caratterizzati da una complessità suggestiva nei quali il non-detto riveste un ruolo decisivo.

Anthony Browne, di cui ho già avuto modo di parlarvi qui, è forse tra i più grandi narratori nel panorama internazionale della letteratura per l’infanzia. Nella creazione di ogni sua opera non si ferma mai ad una comunicazione di tipo connotativo. Ogni tavola è dotata, invece, di una grande complessità e ricchezza di dettagli che hanno la capacità di saper dialogare con l’incoscio del lettore. In tutte le sue illustrazioni nulla è lasciato al caso, il suo è un occhio sempre molto attento all’animo dell’infanzia soprattutto nella scelta della focalizzazione.

Ogni libro di Browne è un viaggio verso ciò che è sconosciuto, un viaggio che i piccoli protagonisti delle sue storie affrontano con coraggio ma al termine del quale si ritroveranno diversi, cresciuti, più consapevoli.

Il tunnel

di Anthony Browne, Camelozampa 2021

Finalmente fa il suo approdo in Italia grazie ai tipi di Camelozampa “Il tunnel”, un libro a figure pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1989 e che, in omaggio alla tradizione fiabica tanto cara all’autore, inizia con il più classico “C’era una volta…”.

Il tunnel
Il tunnel di di Anthony Browne, Camelozampa 2021

Protagonisti della storia sono un fratello e una sorella, che certo non potrebbero essere più diversi. Lei più introversa, immersa nel suo mondo fatto di sogni e letture. Lui al contrario amante del pallone e del gioco all’aperto con gli amici. Tuttavia la diversità di cui sono portatori i fratelli si ripercuote inevitabilemente sul clima famigliare.

IL TUNNEL DI DI ANTHONY BROWNE, CAMELOZAMPA 2021

Litigate e discussioni sembrano essere all’ordine del giorno. Finché un giorno la madre, stanca ed esasperata li invita ad uscire di casa.

“Fuori di casa tutti e due”. Disse. “E cercate di essere gentili tra di voi per una buona volta. E tornate in tempo per pranzo “.

Naturalmente anche in questo caso le loro differenze emergono. Lui si reca in una vecchia discarica dove inizia a giocare al pallone, lei lo segue stringendo tra le mani il suo libro, fedele compagno. Poi all’improvviso il bambino decide di infilarsi in un tunnel buio e angusto e sfida la sorella a seguirlo. Ma lei ha paura, così decide di attenderlo fuori. Ma il tempo passa e del fratello neanche l’ombra. Quindi sebbene impaurita e con le lacrime che segnano la soglia degli occhi, decide di infilarsi anche lei nel tunnel.

Dove condurrà quel tunnel buio, umido, viscido e spaventoso?

Ad attendere Rose ci sarà un bosco silenzioso e spettrale. Un mondo parallelo, surreale dove le sue paure più profonde sembrano quasi prender vita. E così inizia a correre.

Finché raggiunge una radura verde dove incontra una statua di pietra. Ben presto si accorge che si tratta di Jack, e così di slancio lo abbraccia, come Gerda fa con Kay nella fiaba di Andersen. Ed ecco che il calore di quella stretta salva il fratello che è di nuovo lì con lei. E così si compie la riconcialiazione tra i due che finalmente possono tornare a casa. Insieme.

Bambini coraggiosi

Una storia, a tratti commovente, che attinge alla quotidianità infantile e ai suoi equilibri spesso precari. Ma non solo. Come in altre sue opere, Anthony Browne si lascia ispirare dal patrimonio simbolico delle fiabe tradizionali. Sfogliando le tavole, osservandole nei dettagli, possiamo scorgere la messa in scena delle paure tipiche del mondo bambino. Immagini che agiscono nel profondo del giovane lettore e lo aiutano a farsi largo nel bosco delle sue emozioni, ad affrontare i suoi timori più profondi, ad esorcizzare le sue paure.

Senza dubbio il tunnel è il “passaggio” per antonomasia. Un passaggio verso un altrove che non è solo fisico ma anche e soprattutto “spirituale”. Un viaggio iniziatico al termine del quale il protagonista non sarà più lo stesso. Ce lo racconta e dimostra tutta la letteratura per l’infanzia con i suoi tanti bambini e bambine coraggiose che si mettono in cammino per intraprendere avvicenti avventure, per raggiungere luoghi avversi e sconosciuti, spesso metafora proprio della loro interiorità.

Perché in fondo l’infanzia è il tempo della dinamicità, della mobilità, della metamorfosi. I bambini quando vengono al mondo fanno questo. Agiscono. Cambiano. Crescono.

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Mariapia Basile è fondatrice di Firmino, un progetto che nasce con l'intento di promuovere l'educazione alla lettura, l'inclusione, l'accessibilità e di diffondere la pratica della lettura condivisa ad alta voce. Avvocato e insegnante di sostegno nella scuola superiore di secondo grado, esperta di letteratura giovanile, realizza incontri e corsi rivolti a genitori, educatori, insegnanti.