Halloween è alle porte e certamente l’albo di cui sto per parlarvi potrebbe entrare a ragione della lista dei vostri desiderata. Eh sì, perché il protagonista della storia è Mister Black, un vampiro in carne ed ossa.
Mister Black
di Catalina González Vilar, Illustrato da Miguel Pang, Traduzione di Sara Saorin, Camelozampa 2020
Mister Black vive su un’isola in compagnia di streghe, scheletri e altri mostri. A prima vista sembrerebbe un vampiro come tanti altri, ma nel chiuso della sua casa nasconde un segreto inenarrabile:
Adora …il colore rosa. Gli piace che tutto quello che lo circonda sia rosa. La sua vestaglia morbidosa. Le pantofole di flanella. I muri del salone. Perfino lo sportello del frigo.
Tuttavia, come è facile immaginare, non ha una vita serena sull’isola. Un vampiro che adora il rosa? Ma dove si è visto mai! Così è costretto a fingere, a mentire, a mostrare in pubblico quello che non è. E ovviamente è sempre solo a casa, perché non può assolutamente invitare i suoi vicini neanche per bere un tè.
Finché un giorno commette un’imprudenza. Decide di uscire con la sua decappottabile, naturalmente rosa, e i vicini non possono fare a meno di notarlo. La clamorosa scoperta diventa ben presto di dominio pubblico e il povero Mister Black diviene oggetto di minacce, sberleffi e moti di rabbia da parte della gente dell’isola. Non solo, l’avversione è tale che i vicini decidono di gettar via dalla casa di Mister Black tutto quello che aveva di color rosa. La tazza della colazione, lo spazzolino, il cravattino…e persino l’auto. A questo punto Mister Black si chiude taciturno e solitario nella sua casa. Ora è davvero terrificante.
Le giornate trascorreranno tetre e silenziose sino al giorno del grande incendio, giorno in cui Mister Black dall’alto del suo castello vedrà i suoi vicini scappare e il suo sorriso, lentamente, si allagherà sempre di più.
Cosa avrà fatto tanto sorridere Mister Black?
Non desidero svelarvi il finale, ma la risposta è forse insita nel valore che questo albo esprime con forza, pur nel suo essere meravigliosamente spassoso.
Il dizionario alla voce stereotipo recita così: modello convenzionale di atteggiamento o di opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni (corrisponde al fr. cliché): giudicare, definire per stereotipi; s. individuali, se proprî di individui, s. sociali, se proprî di gruppi sociali (Dizionario Treccani).
Lo stereotipo non concede quindi la possibilità di osservare il mondo da angolature e prospettive diverse dandoci, inevitabilmente, una visione solo parziale della realtà che ci circonda.
Ma i libri, come diceva Jella Lepman, sono “educatori silenziosi”, sono uno straordinario mezzo di relazione che offre ad adulti e bambini la possibilità di passeggiare, mano nella mano, lungo percorsi diversi e inconsueti.
E Mister Black fa proprio questo, invita in maniera silenziosa ad una lettura senza stereotipi. Invita il lettore ad andare fuori dalla moda del momento, di andare oltre l’apparenza e verso il superamento di vecchi modelli culturali. Un libro che diventa un inno alla tolleranza e che mostra quanto possa essere più felice e appagante una vita vissuta all’insegna della libertà di essere se stessi.
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