Il libro di cui vi parlerò quest’oggi non ha bisogno di presentazioni. Libro d’esordio di Maria Parr, già pubblicato in Nornegia nel 2005, vincitore del Premio Andersen 2015 nella categoria Miglior libro 9-12 anni e finalista Premio Strega 2016, Cuori di Waffel è tornato disponibile nel catalogo Beisler in una nuova e rinnovata edizione.
Cuori di Waffel
di Maria Parr, Illustrazioni interne di Bo Gaustad, Illustrazione di copertina di Franny Thiery, Traduzione di Alice Tongiz, Beisler Editore 2021.
Il romanzo racconta le travolgenti avventure di due bambini, Trille e Lena, coetanei e vicini di casa. Entrambi vivono nella Baia di Martinfranta, un piccolo borgo immerso nella bellezza dei fiordi norvegesi, hanno nove anni e frequentano la stessa classe di cui Lena è l’unica ragazza. Hanno due famiglie molto diverse, quella di Trille è molto numersa e tra i suoi componenti c’è anche la zia-nonna che cucina dei waffel a forma di cuore di cui i piccoli vanno ghiotti. Lena, invece, vive con la sua mamma e non ha mai conosciuto il suo papà e difatti, spesso nel romanzo, si chiede a cosa mai possano servire i papà.
I due sono migliori amici. O meglio. Trille nutre un bene profondo per Lena e sa perfettamente che è la sua migliore amica, ma ha mille dubbi circa la reciprocità di quel sentimento. Durante tutta la narrazione (la voce narrante è proprio quella di Trille) spesso quella domanda affiorerà anche in seguito ad alcuni comportamenti di Lena, a volte così rude e imprevedibile. Eh già perché il motore dell’azione di tutto il romanzo è proprio lei, Lena così indomita e coraggiosa tanto da trascinare spesso Trille nei guai.
Capitano tante cose strane quando si ha per vicina di casa e migliore amica una come Lena, ma certe volte penso che quelli che mi piacciono di più sono i giorni normali. I giorni in cui non succede niente di speciale, in cui mangio pane e prosciutto, in cui Lena e io giochiamo a calcio o andiamo a cercare granchi e parliamo delle solite cose, senza che capitino incidenti.
La bellezza dell’infanzia
La trama, quindi, ruota intorno alle avventure che i due protagonisti vivono nell’arco di un intero anno. Ogni capitolo è dedicato ad un episodio all’interno dei quali intervengono con caratteri e colori ben definiti gli altri personaggi del romanzo. E certo non mancheranno dolori e colpi di scena, perché quello che Maria Parr mostra è la vita di una famiglia immersa nella sua quotidianità fatta di luci ma anche di ombre. Un libro lieve ma al tempo stesso divertente che narra le avventure di due “tipici monelli scandinavi” (Cit. Carla Ghisalberti, Lettura Candita) che, con la loro spontaneità e autenticità, sapranno raccontare la bellezza dell’infanzia.
Cuori di Waffel e la cultura norvegese
Ciò che mi ha colpita particolarmente di questo romanzo sono gli innumerevoli riferimenti alla cultura e alle tradizioni norvegesi. Tuttavia, la specificità culturale di un Paese si manifesta soprattutto a livello lessicale della lingua, parole che “spesso hanno un “colore” locale o storico e in molti casi mancano di un esatto corrispondente nell’altra lingua e cultura” (Johansen, 2018, pag. 42). Ad esempio, mi sono chiesta se il termine waffel, simbolo importante all’interno della storia, fosse stato tradotto e come. Ho così scoperto che il termine che troviamo nel romanzo in lingua originale è vaffel che fa parte anche del titolo del libro: Vaffelhjarte.
Il vaffel è un dolce tipico norvegese, quasi del tutto sconosciuto in Italia. Alice Tonzig ha deciso in questo caso di riportare il suo nome soltanto con una piccola modifica grafica scegliendo, però, di aggiungere una descrizione di questi dolci:
E poi lei fa i waffel, quelle dolci cialde morbide dentro e croccanti fuori che si cuociono negli stampi a forma di cuore, come fossero petali di un fiore.
La parola “waffel” è molto simile alla parola norvegese vaffel. Allo stesso tempo potrebbe evocare associazioni ad altri dolci. Altro esempio è la traduzione di kanelbolle, un dolce tipico norvegese fatto con la pasta lievitata che è prima spianata e poi arrotolata con l’aggiunta di zucchero, burro e cannella:
Solo una volta Lena si arrabbiò per quei suoi stupidi puntini rossi e scagliò la focaccina alla cannella contro il muro.
Qui, invece, è stata usata la strategia della sostituzione con un elemento più vicino alla cultura italiana, quale “la focaccina”, con l’aggiunta della specifica “alla cannella” essendo un ingrediente fondamentale da cui origina il nome stesso del dolce.
Un altro elemento della cultura norvegese che ricorre spesso nel romanzo è la Festa di Mezza Estate, termine con cui è stata tradotta la parola norvegese jonsok. In questo caso, è stata utilizzata una espressione più generale che può essere associato ad altre feste tipiche dell’estate. Ad un certo punto della narrazione viene accostata alla traduzione “Festa di Mezza Estate” una data, il 24 Giugno , giorno in cui ricorre in Italia la festa di S. Giovanni che segna proprio il passaggio tra una stagione e l’altra con il solstizio d’estate.
Lei abita a venti chilometri di distanza e viene a trovarci nelle occasioni speciali – Natale, Pasqua, i compleanni, la festa nazionale e via dicendo. Anche il 24 giugno viene, per la Festa di Mezza Estate.
Leggieascolta di Beisler
Cuori di Waffel oggi è stato reso disponibile anche in formato audio grazie all’app leggieascolta, scaricabile gratuitamente per Android e Ios e del cui funzionamento vi ho parlato anche qui. L’idea di proporre i libri anche in formato audio-libro offre al lettore, a cui sono dedicati questi titoli, la possibilità di ascoltare una storia tenendo contemporaneamente tra le mani il libro e seguendo sulla pagina e di riascoltarla ogni volta che vuole, favorendo anche la lettura di chi ha difficoltà a leggere.
Bibliografia - Johansen, E. (2018). La traduzione degli elementi culturali nella letteratura per bambini. Italiano e norvegese: studi di lingua e di cultura, Oslo Studies in Language 10(1), 2018. 41–65
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