L’articolo 1 della nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Ma che significa essere una “Repubblica democratica”? Ma soprattutto come riuscire a trasmettere ai bambini un concetto così complesso?
La Repubblica, come forma di governo, si contrappone alla monarchia e il suo carattere distintivo è il carattere rappresentativo del Capo dello Stato come previsto dall’art. 87 della Costituzione. Rappresentativo significa che il Capo dello Stato è strettamente collegato con la comunità sociale che lo ha eletto. Difatti, al termine del mandato, è possibile far valere la sua responsabilità politica non rieleggendolo.
Non è facile fornire una definizione del termine “democrazia”. Sappiamo che nel suo significato etimologico il termine sta ad indicare “governo del popolo”. Ma come rendere questo concetto alla portata dei bambini?
Il mio suggerimento è quello di rendere chiaro il significato di Stato democratico attraverso il suo opposto. Nello Stato autoritario, infatti, non vi è più alcun collegamento tra chi governa e la comunità sociale. Chi governa lo fa senza alcun tipo di controllo da parte del popolo.
Purtroppo, non è semplice cogliere l’importanza di vivere in un Stato democratico se non si è sperimentato il buio di un regime dittatoriale. Certo nel mondo sono ancora tanti gli Stati oppressi da governi autoritari, ma spesso li avvertiamo molto lontanti.
Occorre quindi rendere i bambini e i ragazzi consapevoli di quanto sia fondamentale avere a cuore la democrazia e come questa non sia affatto scontanta. I care diceva Don Milani proprio in contrapposizione all’espressione fascista “me ne frego”. Perché, come ho già avuto modo di dire nel mio precedente articolo sulla Costituzione, riprendendo le parole di Pietro Calamadrei, lo Stato siamo noi. Ognuno di noi è chiamato a dare vita e senso alle parole cristallizzate nella nostra Costituzione.
Prendersi cura della nostra democrazia significa custodire la libertà e la giustizia, due valori per cui molti uomini del nostro recente passato hanno dato la vita.
E allora per cominciare a ragionare in classe su cosa sia la democrazia e quali i suoi valori fondanti, vi propongo la lettura di due libri nati in Spagna e pubblicati in Italia dai tipi di BeccoGiallo.
Entrambi i libri fanno parte di una serie, composta da quattro titoli, pubblicata originariamente tra il 1977 e il 1978 dalla casa editrice di Barcellona La Gaya Ciencia. Era un momento delicato per la Spagna. Francisco Franco era morto da soli due anni ed erano in atto i primi cambiamenti democratici.
Così è la dittatura
Testo di Equipo Plantel, Illustrazioni di Mikel Casal, Traduzione Gabriele Ba, BeccoGiallo 2016
Il libro intraprende il suo percorso sin dalle risguardie dove troviamo una teoria di dittatori. Alcuni risalenti negli anni, altri più vicini ai giorni nostri. Sarebbe interessante collocarli all’interno di una mappa del mondo. A colpo d’occhio si noterà come la “dittatura” sia una stortura che in epoche diverse ha interessanto una gran parte degli Stati.
Che cos’è la dittatura?
La dittatura è come un dettato: un signore dice quello che si deve fare e gli altri lo fanno. Perchè?
Perchè sì.
Il dittatore è quindi colui che comanda e in molti casi lo fa contro la volontà di gran parte della comunità sociale. Dico in molti casi, perché ad esempio quella di Hitler fu una scalata al poter assolutamente legittima. Alle elezioni federali tedesche del 1933 il partito nazionalsocialista vinse con una maggioranza schiacciante e il cancelliere del Reich Adolf Hitler non ebbe difficoltà poi a far approvare le sue leggi speciali (tra cui il decreto dei pieni poteri).
In tutte le dittature poi non è possibile avere un proprio pensiero. Si può pensare solo ciò che piace al dittatore. E cosa accade a chi lo contraddice? Bè la loro vita non è affatto semplice. In alcuni casi sono costretti a lasciare per sempre il proprio paese.
Non è facile combattere contro i dittatori.
Perché il dittatore è la legge (perché solo lui fa le leggi).
Ritengo che questo sia uno dei passaggi più importanti sui cui soffermarsi e su cui varrebbe la pensa soffermarsi un attimo. Consentitemi una breve digressione.
Il 27 Gennaio ricorre il Giorno della Memoria e sarebbe interessante far comprendere ai ragazzi come la persecuzione degli ebrei venne legittimanata in Italia attraverso l’approvazione di alcune leggi.
I “Provvedimenti per la difesa della razza italiana” furono emanati nel 1938 dal Gran Consiglio del Fascismo e rappresentarono uno dei fattori che determinò in Italia la rottura tra il fascismo e il paese. Perchè? Erano delle leggi inique. L’iniquità si fece dunque Stato e, pur trattandosi di leggi, diventava giusto e doverso non rispettarle. Difatti, non furono mai accettate dal popolo italiano.
I dittatori poi comandano su tutto. Sul’esercito, sull’insegnamento, nelle fabbriche, negli uffici. Per questo motivo le dittature duranto quasi sempre moltissimi anni.
Allora quando finisce la dittatura? Finisce quando il dittatore muore o quando viene cacciato con la forza. E cosa c’è dopo la dittatura? Dopo la dittatura inizia una nuova storia che ha il sapore di una bellissima parola:
La libertà è come l’aria. Ci si accorge quanto vale quando inizia a mancare. Ed è proprio quello che accade in un regime dittatoriale.
E dopo la dittatura, in Italia cosa è accaduto? Nel 1946, con un referendum a suffraggio universale, il popolo italiano tra la monarchia e la repubblica scelse quest’ultima.
La nostra è una Repubblica democratica. Ma cosa significa democratica?
Come può essere la democrazia
Testo di Equipo Plantel, Illustrazioni di Marta Pina, BeccoGiallo 2016
Quali sono le caratteristiche fondamentali della democrazia?
In democrazia, la gente può:
– Pensare quello che vuole.
– Dire quello che vuole.
– Riunirsi con chi vuole.
Perché tutti partecipano e decidono un po’.
Ma come in ogni gioco ci sono delle regole e che occorre rispettare.
Soprattutto in democrazia occorre che tutti siano d’accordo, quasi su tutto. Così si organizzano le elezioni. Votare è un diritto, ma è anche un dovere. Una volta formalizzato il Governo è fondamentale tenersi informati su ciò che i propri rappresentanti fanno in concreto nel corso del loro mandato.
Perché per essere democratici bisogna essere tolleranti, egualitari, giusti, bravi vincitori e buoni perdenti.
Tutti noi abbiamo il compito di vigilare sul buon andamento del Governo perchè…
La democrazia è come un gioco a cui giocano tutti. E giocano alla libertà.
Infine, all’interno di questa mini bibliografia ragionata vi propongo un ulteriore albo che potrebbe essere utilizzato anche con i bambini dei primi anni della scuola primaria.
Nella foresta non si parla d’altro. Le elezioni degli animali
di Larissa Ribeiro, Andrè Rodrigues, Paula Desgualdo, Pedro Markun – Traduzione di Daniele Petruccioli – Terre di mezzo 2019
Questo è il secondo di una serie di albi sulla politica nati in Brasile e rivolti ai bambini. Nello specifico questo, come Quem manda Aqui? (Chi comanda qui?), pubblicato in precedenza in Brasile, è il frutto di un lavoro che gli autori hanno fatto con i ragazzi delle scuole di San Paolo e Florianopolis.
Casus belli è la decisione unilaterale del Leone di deviare l’acqua del fiume per farsi una piscina, lasciando tutti gli altri all’asciutto. A questo punto nasce la protesta degli animali. Iniziano a manifestare il loro dissenso attrvaerso cortei, slogan e cartelli. Diventa dunque fondamentale chiedere il parere di tutti gli animali, mettendo di fatto in discussione il ruolo del leone.
Verranno così indette le elezioni. Il testo propone poi la narrazione di tutta la liturgia propria degli eventi elettorali che si svolgono in democrazia.
Interessante è mostrare ai bambini, attraverso la storia, quali sono le dinamiche tipiche del dibattito politico, soprattutto a partire dalla difesa si un diritto fondamentale qual è l’accesso all’acqua.
Alla fine del libro è presente anche un glossario sui termini più tecnici riguardanti il linguaggio della politica
Leave a Reply
View Comments