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Natale notte di meraviglia

Natale notte di meraviglia

La Natività è un tema che ha ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli. Il tema della nascita di Gesù è presente nelle raffigurazioni artistiche già a partire dal IV secolo d.c.. Le prime rappresentazioni si rifacevano esplicitamente ai Vangeli di Luca e Matteo: il Bambino, la Madonna, San Giuseppe, l’Angelo che veglia e i pastori erano i personaggi fondamentali e costituivano il nucleo fondante della Natività. Nel corso dei secoli il tema si è poi arricchito di particolari e di personali rivisitazioni da parte dei vari artisti che affrontarono tale soggetto.

Alcuni giorni fa ho già avuto modo di parlarvi di un altro albo ispirato alla Natività, il silent book di Fabian Negrin Il frutto del tuo seno. Oggi invece vi parlerò di un albo che è stato pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Quarto UK. Il titolo originale in inglese era Silent Night proprio perché le illustrazioni erano accompagnate dalle parole dell’omonimo canto. Qui in Italia l’albo esce per i tipi di Lapis ma in una versione inedita.

Natale notte di meraviglia

di Silvia Vecchini, Illustratrice Lara Hawthorne, Lapis Edizioni 2020 – Età di lettura dai 3 anni

Come già detto in precedenza, la versione inglese dell’albo accompagnava le illustrazioni con le parole del canto Silent Night. Lapis ha invece affidato alle parole di Silvia Vecchini il racconto della Natività. Un racconto che sin dal suo incipit stupisce perché voce narrante è Giuseppe.

Natale notte di meraviglia
natale notte di meraviglia, testo di silvia vecchini, ill. di lara hawthorne, lapis edizioni 2020

Giuseppe nel Vangelo di Matteo viene descritto come un uomo giusto (Mt 1,19), silenzioso, fedele. Un uomo della ricerca, portata avanti a tutti i costi pur di fare la volontà di Dio. Giuseppe quando seppe dell’opera compiuta da Dio in Maria prese la decisione, frutto di sacrificio e dolore, di accogliere questo evento anche se superava la sua comprensione. E nel racconto di Silvia emerge tutta l’umanità di Giuseppe.

Le parole sono come uova, vanno maneggiate con cura. E lo sa perfettamente l’autrice, nelle cui mani le parole diventano poesia. Quando all’inizio Giuseppe parla di Maria e della sua gravidanza lo fa in questi termini:

Ma la mia sposa è stanca e il suo bambino sta per nascere.

La “mia sposa”. Il “suo bambino”. Sono aggettivi che raccontano tanto nel mondo interiore di Giuseppe in quel momento e che si fa metafora del cammino compiuto dagli uomini verso la paternità. Giuseppe riconosce in Maria la sua sposa. L’abbraccia. Si fa lui stesso rifugio. Ma quel figlio è di Maria. Intimamente non lo percepisce ancora come “suo”.

Natale notte di meraviglia
NATALE NOTTE DI MERAVIGLIA, TESTO DI SILVIA VECCHINI, ILL. DI LARA HAWTHORNE, LAPIS EDIZIONI 2020

Poi la nascita. Un evento potente carico di adrenalina. E quando tutto si compie, quando quel bambino finalmente apre per la prima volta i suoi occhi al mondo ecco che i cuori rallentano. Nel sangue scorrono ora fiumi di ossitocina. L’ormone dell’amore. Giuseppe si stringe ancora di più intorno alla diade, pronto ad accogliere madre e bambino nel suo grembo. Pagina dopo pagina, osservando il mistero racchiuso in quella nascita, Giuseppe maturerà la consapevolezza della sua paternità. Ed ecco che ancora una volta le parole dell’autrice colgono con grande sensibilità il cambiamento del mondo interiore di Giuseppe:

Domani scriverò il suo nome accanto al mio. Inizia una storia nuova. Questa notte, nel mio villaggio sono nato un’altra volta. Sono diventato papà.

Trovo questo ultimo passaggio davvero interessante. Tanti di noi avranno letto o ascoltato la frase di Osho che dice “Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre”. Ecco, oggi Silvia Vecchini ci ha ricordato come la nascita si compia anche nel padre e per il padre.

Un ruolo quello dei papà che oggi non trova il giusto riconoscimento nella società. La paternità andrebbe vissuta a pieno, soprattutto nelle primissime settimane dopo la nascita. Ma ahimè soprattutto in Italia, a livello normativo, questo riconoscimento manca quasi del tutto.

Una meraviglia per tutto il Creato

La Natività raccontata dalle illustrazioni di Lara Hawthorne è interessante sotto diversi punti di vista, messi in rilievo dalla stessa Silvia Vecchini nella postfazione.

Natale notte di meraviglia
NATALE NOTTE DI MERAVIGLIA, TESTO DI SILVIA VECCHINI, ILL. DI LARA HAWTHORNE, LAPIS EDIZIONI 2020

Da un punto di vista delle illustrazioni, colpisce il cielo nero e denso. Le immagini e i colori si stagliano così in maniera netta. Sembra quasi di trovarsi dinanzi alle vetrate colorate che tanto caratterizzarono le cattedrali gotiche. Audace è anche la scelta di interpretare la Sacra Famiglia con la pelle scura. Ma non solo. Nelle illustrazioni viene rappresentata tutta l’umanità attraverso le differenti tonalità di colore utilizzate per la pelle degli angeli e dei pastori. E infine ciò che emerge con grande forza dalle tavole dell’albo è la partecipazione di tutto il Creato della gioia per la nascita del bambino.

Natale notte di meraviglia dice il titolo. Una frase che sintetizza perfettamente lo stupore che campeggia ad ogni giro di pagina.

NATALE NOTTE DI MERAVIGLIA, TESTO DI SILVIA VECCHINI, ILL. DI LARA HAWTHORNE, LAPIS EDIZIONI 2020

Stupore dipinto non solo negli occhi dei pastori e degli angeli, ma anche negli animali e nelle piante raffigurate in tutte le tavole e che si affacciano nelle scene e si stringono ai personaggi umani.

Anche gli animali vogliono stare qui. Il ghepardo insieme agli agnelli, le volpi accanto alle galline. Uccelli e caprioli che di solito fuggono al primo rumore sono quieti e fermi. Nessuno ha paura. Dall’albero cadono frutti di melograno.

Lo stare tutti insieme da parte di animali tra loro antagonisti nel ciclo della vita è il simbolo della pace che la nascita di quel bambino rappresenta per il mondo intero.

Questo bambino è un dono per tutti.

Natale notte di meraviglia
NATALE NOTTE DI MERAVIGLIA, TESTO DI SILVIA VECCHINI, ILL. DI LARA HAWTHORNE, LAPIS EDIzioni 2020

L’autrice conclude la narrazione attraverso questa espressione che ricorda le parole del profeta Isaia “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato donato” (Is. 9,1). Un bambino nasce e si fa dono, ieri come oggi, per tutta l’umanità. Tocca a noi aprire il cuore e la mente ed accogliere tale grazia, perché attraverso ciascuno di noi quel bambino continuerà ad essere dono di salvezza.

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Mariapia Basile è fondatrice di Firmino, un progetto che nasce con l'intento di promuovere l'educazione alla lettura, l'inclusione, l'accessibilità e di diffondere la pratica della lettura condivisa ad alta voce. Avvocato e insegnante di sostegno nella scuola superiore di secondo grado, esperta di letteratura giovanile, realizza incontri e corsi rivolti a genitori, educatori, insegnanti.