Due bambini e la loro quotidianità, fatta di giochi, risate e corse a perdifiato. Due bambini, Frida e Jamal, che pur abitando luoghi e paesi a differenti latitudini, si ritrovano e condividono uno spazio segreto. Un nascondiglio che consente loro di tracciare un confine ben preciso tra il loro mondo e quello degli adulti, uno spazio in cui potersi rifugiare, dopo una corsa a perdifiato, con le mani piene di tesori.
Come soli segreti
di Cristiana Pezzetta, Illustrazioni di Anita Barghigiani, Pulci Voltanti 2021
La storia scritta da Cristiana Pezzetta ci racconta di un luogo, personale, privato, custode della vita segreta dei bambini e delle bambine. Un luogo in cui tutti i bambini accorrono, portando ognuno i propri tesori. Uno spazio intimo dove è diversa anche l’aria, fresca di verde, e il cielo che invece si rimepie di stelle.
Da lì si vede un altro mondo. Ed è Nostro.
Poi un giorno all’improvviso un mostro sconosciuto irrompe nelle vite di Jamal e Frida. Un fragore di tuono spezza il loro cielo pieno di stelle e lentamente divora la loro quotidianità. Nulla è più come prima. Le case, la scuola, i giochi…e anche le strade che conducono al loro segreto si fanno cupe. E si ritrovano così soli, immobili nelle loro nuove tane, questa volta…scavate nella paura che lentamente prende il sopravvento. Il loro nascondiglio, i giochi, le risate, le corse a perdifiato. Non c’è più nulla. Poi però qualcosa cambia, i bambini ritrovano in loro il coraggio della speranza, grazie alle parole che evocano quei ricordi dove trovare ancora mucchi di tesori…nonostante il mostro.
Abitare la propria interiorità
L’albo illustrato proposto dalla casa editrice Pulci Volanti è un racconto corale a due voci, in cui testo e immagine dialogono tra loro offrendo al lettore la possibilità di trovarsi e ritrovarsi nelle esperienze dei due protagonisti. Le illustrazioni di Anita Barghigiani, realizzate in digitale e collage, dipingono due mondi, due ambienti gemelli ma lontani non solo geograficamente ma anche storicamente, a rimarcare ancora di più la volontà di narrare una storia universale in cui lettori di ogni latitudine possano ritrovarsi, grandi e piccini che siano.
Anche del mostro sia l’autrice che l’illustratrice decidono di non darci indizi. Nessuna descrizione. Solo una macchia scura, nera, che trova la sua origine nella piega centrale della rilegatura e, lentamente, squarcia la doppia pagina e irrompe prepotente nella narrazione. Il libro nella sua fisicità diventa parte dell’esperienza di lettura e diventa il confine tra il mondo reale, con le sue tante inquietudini, e il proprio mondo interiore che vacilla inesorabile.
Un espediente che ho trovato potente ed evocativo. In quella macchia nera che si apre al centro della pagina ognuno di noi potrà ritrovare il volto bieco dei tanti e possibili mostri che possono irrompere feroci e prepotenti nella vita di ognuno di noi.
E allora proprio come Jamal e Frida, occorrerà, attraverso le parole e i ricordi che ivi risiedono, ritrovare e ritornare in quel luogo segreto, metafora della propria pace interiore capace di dare riparo durante le tempeste della propria esistenza.
